Cicogne e cavoli: pareri

NASCITE TRA CICOGNE CAVOLI E API: pareri a confronto

 

Ho chiesto a illustri personalità dell'ambito educativo e psicologico italiano di esprimere un parere su storie di cicogne, cavoli e api spesso ancora oggi utilizzate per parlare ai più piccoli di nascita. Per meglio approfondire il tema e scoprire come sono verosimilmente nate queste fantasticherie, è possibile leggere la pagina di recensione culturale e sociale su tema disponibile cliccando QUI

 

Agli interpellati è stato semplicemente chiesto di esprimere la loro opinione sul loro uso ai giorni nostri mediante un testo redatto ex novo per questo sito o anche scritto in passato dall'autore all'interno di propri libri. La domanda rivolta è stata la seguente:

 

A proposito di storie di cicogne e cavoli raccontate ancora oggi a bambini per parlare di nascita: Si tratta di una consuetudine innocua e folkloristica che rende più magico l'arrivo di fratellino o di una pratica che sarebbe meglio evitare e sostituire con spiegazioni semplici ma comunque scientifiche per soddisfare le curiosità dei bambini riguardo a questo delicato tema ?

 

Di seguito i pareri degli esperti interpellati che ringrazio sia per l'invio del contributo richiesto sia per le interessanti riflessioni proposte.

 

Buona lettura

 

Prof. Massimiliano Noseda

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NASCITE TRA CICOGNE CAVOLI E API: il parere del Prof.ssa Maria Rita Parsi

 

Ecco cosa ne pensa la Prof.ssa Maria Rita Parsi,

 Psicologa e Psicoterapeuta, già Membro del Comitato Onu per i diritti dei Fanciulli e della Fanciulle, scrittrice, Presidente della Fondazione Fabbrica della Pace e Movimento Bambino Onlus

 

L’inizio di una nuova vita costituisce un fenomeno assolutamente naturale. Pertanto, non bisognerebbe mai temere di parlarne direttamente e serenamente coi più piccoli utilizzando ovviamente un linguaggio semplice ed appropriato all’età che consenta al bambino di soddisfare progressivamente il suo innato desiderio di conoscere. La scoperta del proprio corpo, che avviene naturalmente ogni giorno ad esempio durante l’igiene personale, ma anche la conoscenza degli organi deputati alla riproduzione e del loro funzionamento non dovrebbero, infatti, costituire motivo di imbarazzo o di ricorso a storie di cicogne o cavoli che spesso nascondono solamente l’incapacità o la non volontà dell’adulto di affrontare un tema che dovrebbe invece essere vissuto da ambo le parti serenamente e senza tabù. Questo anche per evitare che i giovani ricorrano a internet o alla pornografia per cercare quelle risposte che la famiglia non ha saputo fornire nei modi e nei tempi corretti. Infatti, i genitori, che con il concepimento si sono avvalsi il diritto di dare la vita, non dovrebbero mai dimenticare di essersi assunti anche contemporaneamente il dovere di educarla ovvero di educare alla vita e alla continuità che proprio la vita sessuale rappresenta e consente. Per questo motivo, sarebbe un autentico bene se essi potessero partecipare ai numerosi corsi sulla genitorialità presenti sul territorio dove l’incontro con qualificate equipe psicopedagogiche multidisciplinari permetterebbe loro di acquisire non solo contenuti ma anche efficaci strategie comunicative per svolgere al meglio il ruolo educativo all’interno del proprio nucleo famigliare. Anche e soprattutto,  in tema di educazione sessuale. Esiste, infine, anche un dovere sociale delle istituzioni che dovrebbero, di norma e costantemente, intervenire sia per supportare e arricchire l’educazione famigliare sia per colmare i vuoti  qualora questa non sia approcciata, sviluppata e resa in modo adeguato. Purtroppo, però, questo importante ulteriore canale si è affievolito nel tempo sia con il progressivo impoverimento delle ore dedicate a materie come l’educazione civica sia a causa della totale mancanza di sistematici programmi di educazione sessuale, che, invece, dovrebbero essere obbligatori e previsti per ogni pubblico grado di istruzione: dal nido alle superiori. Purtroppo, quindi, a scuola tutto è ancora troppo spesso lasciato alla libera iniziativa di singoli insegnanti motivati e formati ad hoc sul tema o di qualificate equipe di specialisti che collaborano con le scuole all’interno di progetti spesso attivati e finanziati solo a livello locale.

NASCITE TRA CICOGNE CAVOLI E API: il parere del Prof. Santo Di Nuovo

 

Ecco cosa ne pensa il Prof. Santo di Nuovo,

Professore di psicologia presso Università degli Studi di Catania e Presidente Associazione Italiana di Psicologia

 

Credo che parlare ancora oggi di cicogne e cavoli ai bambini susciterebbe da parte loro soltanto ilarità e commiserazione verso adulti ritenuti incapaci di capire come stanno le cose …

Oggi i bambini, oltre quello che sentono e vedono quotidianamente in televisione, fin dall'età in cui riescono a tenere in mano e far funzionare un mezzo elettronico, si informano in piena autonomia e leggono su internet e nei social su quanto in passato poteva essere affidato alle favole. È difficile trovare qualche bimbo che non abbia saputo, direttamente o per vie traverse dai compagni, cosa sono i rapporti sessuali, come nascono i neonati, e che cosa è un parto.

Il problema quindi non è tanto quale favola o altro ingenuo racconto folkloristico raccontare per non turbare il bambino che aspetta un fratellino, ma come spiegargli correttamente quello che più o meno vagamente sa già. Questo evita interpretazioni sbagliate e potenzialmente perturbanti e riconduce la nascita a quello che realmente è: un evento naturale frutto dell'unione fisica di due persone, che mediante questa unione ne generano un'altra, e così riproducono la specie umana. Questo il bambino lo sa, e lo vede, avvenire anche negli animali. Ma c'è di più sul piano psicologico: in una famiglia la nascita di un nuovo bambino allarga (non diminuisce!) la sfera di affetti di tutti. L'amore non si deve dividere ma si può moltiplicare .

La spiegazione di tutto ciò può essere data in termini chiari, adatti all'età del bambino, ma sempre scientificamente fondati: ci sono tanti libri, immagini e video che sono di valido aiuto a chi non sapesse trovare le parole.

Più semplice di quanto sembra… a meno che invece non siano proprio quelli che dovrebbero presentare in modo semplice il problema ad averlo in mente in modo contorto e perturbante. Allora la consulenza di un esperto potrebbe essere utile per loro e per i bambini che trarrebbero dai loro racconti fantastici e inverosimili solo confusione e conflitti, assolutamente da evitare.

 

NASCITE TRA CICOGNE CAVOLI E API: il parere della Dott.ssa Roberta Rossi

 

Ecco cosa ne pensa la Dott.ssa Roberta Rossi,

 Psicologa e Psicoterapeuta, Presidente della Federazione italiana di sessuologia scientifica

 

Parlare di sessualità ai bambini è spesso difficile e  può creare disagio, ma è un passo indispensabile per aiutare i futuri adolescenti a non trovarsi nelle pastoie di una informazione variegata e a volte senza supporto scientifico.  I bambini sono di loro natura curiosi e grandi osservatori, coglieranno diversi messaggi che in modo diretto/indiretto riportano alla sessualità e all’affettività, perché non approfittare quindi  di questo per  approfondire  un discorso sulla sessualità? Diverse ricerche ci dicono ormai da tempo che parlare di sessualità nella prima età scolare non aumenta la precocità sessuale, anzi al contrario la posticipa, e che laddove l'educazione alla sessualità inizia presto, gli adolescenti hanno meno probabilità di avere rapporti sessuali non protetti. Per quanto riguarda le curiosità sulla nascita, questa è una delle prime domande che il bambino si pone.  Anche in questo caso dobbiamo cercare di essere diretti:  se stiamo parlando con bambini prima dei 5 anni potremo rimanere più in superfice, “papà ha messo un semino nella pancia della mamma e dopo un poco di tempo sei nato tu”, concetto che si riprenderà più tardi spiegando meglio gli organi genitali e quello che accade durante il rapporto sessuale. E' importante rispondere sempre  alle domande che i bambini ci pongono sulla sessualità, il silenzio o il cambiare discorso dicendo sei troppo piccolo/a per questo, serviranno solo a rinforzare l’idea che ci sono argomenti di cui non si può e non si deve parlare, alimentando in tal modo il tabù relativo alla sessualità.  

NASCITE TRA CICOGNE CAVOLI E API: il parere del Prof. Alberto Pellai

 

Ecco cosa ne pensa il Prof. Alberto Pellai,

Medico, Psicoterapeuta dell'età evolutiva, Ricercatore presso il Dip. Scienze Biomediche dell'Università degli Studi di Milano

 


Se c’è una domanda che i bambini vorrebbero farci, quella relativa al loro concepimento è una delle più frequenti. Ma spesso noi non sappiamo cosa dire. Abbiamo inventato cavoli e cicogne, api fiori e pollini. Eppure è così semplice. Per i piccolissimi, io nel mio libro "Così sei nato tu" edito da Erickson, attraverso la voce e le parole di una mamma, lo racconto così:

C’era un tramonto rosa, un abbozzo di luna, una brezza che ci accarezzava la pelle…
E il tuo papà aveva occhi innamorati e brillanti che a me sembravano due stelle.
Gli ho sussurrato “Questa sera mi sento immersa e circondata dall’amore
perché tutto risplende di una luce speciale e a me batte forte forte il cuore…”.

Allora lui mi ha presa per mano e mi ha sdraiata sopra un letto di erba e fiori,
quindi ha cominciato a baciarmi e abbracciarmi e il cielo è diventato di mille e più colori…
Poi si è spogliato e anche a me tutti i vestiti ha tolto, e mi ha stretta, amante e innamorato…
Io ero la nave, lui il mare che mi cullava tra le onde,lento, forte e un po’ agitato…

…In quel movimento ho sentito che l’amore era più grande di noi due, era ancor di più,
così in quell’istante l’ho capito: forse con me e con lui c’eri anche tu…
Sei stato concepito in quella notte quando tutto era perfetto e noi siam diventati mamma e papà.
Prima eravamo uomo e donna, ora con te siam genitori, ed è speciale questa felicità!

Quella notte il papà dentro alla mamma come un giardiniere il suo seme ha piantato,
poi quel seme nel ventre della mamma un piccolo uovo ha incontrato…
Toc toc? Sulla porta dell’uovo il seme ha bussato ed è stato fatto entrare:
questo è stato il primo istante di un viaggio lungo nove mesi che nella nostra vita ti ha fatto arrivare…

Cosa avete provato a leggere queste parole? Sono estratte da una storia in rima che racconta il concepimento e la nascita come eventi centrali di una grande storia: quella di mamma e papà. Sinceramente non so perché tanti tra noi adulti si sentono imbarazzati e affaticati da un racconto che – quando viene fatto in modo veritiero, dolce e poetico – affascina e incanta ogni piccolo ascoltatore.
Molti bambini raccontano che i genitori sono riusciti a spiegare come un figlio esce dalla pancia della mamma. Però quasi nessuno riesce a raccontare come ci sono entrati dentro quella pancia.

 

Testo tratto con il consenso dell'autore da www.albertopellailibri.it