il libro della giungla

IL LIBRO DELLA GIUNGLA: LA RECENSIONE

 

"Questa è la legge della Giungla ...

tanto antica e vera quanto il cielo:

il lupo che la osserverà avrà vita prospera,

ma quello che la infrangerà dovrà morire ...

Come la liana che cinge il tronco dell'albero,

la Legge corre avanti e indietro ...

Poichè la forza del Branco è nel Lupo

 e la forza del Lupo è nel Branco”

 

 

“Il libro della giungla” è un film diretto da Jon Favreau, scritto da Justin Marks e prodotto dalla Walt Disney Pictures nel 2016. Si tratta di un remake in live action dell'omonima pellicola d'animazione del 1967, che a sua volta si ispira liberamente al celebre romanzo di Rudyard Kipling.

 

Un raro caso in cui il remake supera l’originale. Ma non perché il film d’animazione precedente del 1967 non fosse di qualità ma perché l’evoluzione tecnologica ha consentito di ricreare al computer non solo tutti gli animali, oltre settanta specie, ma anche l’ottanta per cento di fiori, foglie e rami della giungla. Un risultato impressionante per il suo realismo che, oltre a rendere i personaggi e l’ambientazione più fedeli ai romanzi originali di Rudyard Kipling, cattura con un ritmo narrativo serrato lo spettatore fin dalle prime scene consentendogli di rivivere e apprezzare uno dei classici dell’infanzia più amati. Per tali romanzi, “Il primo libro della giungla” e “Il secondo libro della giungla” l’autore ottenne infatti il premio Nobel nel 1907 all’età di 41 anni con il primato di essere ancora oggi il più giovane essere umano omaggiato con tale riconoscimento internazionale.

 

Ed è così che in una natura, a volte calma e serena a volte cupa e tenebrosa, riprendono vita le avventure di Mowgli, un cucciolo d’uomo che viene allevato da un branco di lupi. Il ruolo del protagonista è stato affidato al dodicenne Neel Sethi, un giovane newyorkese di origini indiane, che rappresenta l’unico protagonista in carne ed ossa a comparire nella nuova versione cinematografica. Dopo migliaia di audizioni è stato scelto lui non solo per le caratteristiche fisiche dovute all’etnia di appartenenza che rispecchiava le presumibili origini anche di Mowgli dato che “Il libro della giungla” è ambientato nell’India centrale ma anche e soprattutto perché, come affermato da Sarah Finn, Neel Sethi incarnava "il cuore, l'umorismo e l'audacia del personaggio. È sensibile e simpatico, ma è anche intelligente nonostante la giovane età e tutti noi siamo rimasti sorpresi dalla sua performance". Non è infatti da tutti recitare con un pupazzo o di fronte al nulla e poi avere del buon materiale nelle fasi di montaggio. Le riprese si sono svolti infatti interamente nei teatri di posa del Los Angeles Center Studios, nel centro di Los Angeles. Ha così inizio una storia di formazione in cui il piccolo Mowgli sarà guidato alla scoperta della giungla dalla coppia genitoriale Baloo e Baghera: più morbido e anticonformista il primo, più rigido e normativo il secondo. Ma entrambi altrettanto affezionati al cucciolo d’uomo tanto da soffrire per una separazione che sembrerebbe imminente. Tuttavia anche altre incontri saranno per Mowgli occasione di riflessione e crescita. Basti ricordare l’altruismo di Raksha, la mamma lupo adottiva, nell’accoglierlo come un vero figlio nel branco e perché no, anche la prepotenza di Shere Khan che bisogna imparare a gestire nell’interesse collettivo. Una storia avvincente che consentirà a Mowgli di imparare e rispettare le leggi della giungla. Significativa a tal proposito è la scena iniziale in cui Baghera insegna a Mowgli la pericolosità di posarsi su un ramo secco stritolato da una liana e la scena finale in quanto userà ciò che ha imperato per farvi salire Shere Khan che cadrà nel rogo sottostante per rottura dello stesso.

 

Nella realizzazione del remake in live-action il regista Jon Favreau ha tenuto conto però non solo del testo originale di Rudyard Kipling ma anche del fascino indiscutibile del primo film di animazione del 1967 della Disney di Wolfgang Reitherman che resta indimenticabile per alcune scene che sono quindi state fedelmente riproposte. E quindi vedremo ancora Mowgli nuotare nel fiume sulla pancia dell’orso Baloo, Kaa nel tentativo di ipnotizzarlo con il suo sguardo ipnotico o la maestosità della marcia degli elefanti. E sentiremo ancora l’orso Baloo, anticonformista maestro di vita di Mowgli, cantare il famoso motivetto “Lo stretto indispensabile” durante una delle sue lezioni di sopravvivenza nella giungla. Non mancano però al tempo stesso nuovi elementi di innovazione in grado di suscitare continuo interesse nello spettatore senza farlo ricadere in un banale déjà-vu. E per esempio il caso della maggior spazio dato al genere femminile con i diversi e ripetuti interventi pensati per la lupa Raksha, che dopo la morte di Akela diventerà perfino capobranco, o con la riproposizione in chiave femminile del pitone Kaa, precedentemente proposto con sembianze maschili. O anche dell’ambientazione cupa creata per Re Luigi che, riproposto in versione giganti da gigantopiteco, incute timore in netta contrapposizione alla struttura fisica esile di Mowgli. Tale scelta è anche stata motivata anche dal fatto che in effetti gli oranghi non sono originari dell’India. O ancora della tigre Shere Khan che riporta una ferita all’occhio sinistro come esito della colluttazione avuta in passato con il padre di Mowgli.

 

Un’occasione quindi di parlare di morale con i più piccoli potendo sfruttare i numerosissimi spunti proposti ma anche di regole indispensabili per vivere rispettosamente in un contesto civile come quello esemplificato dal branco di lupi. Ma anche un’occasione per parlare di rispetto dell’ambiente inteso come patrimonio collettivo da tutelare con scelte responsabili ( tutela delle specie in via di estinzione; regolamentazione spazi industriali, spazi urbani e spazi naturali; creazione e tutela delle riserve naturali, etc ) e impegno quotidiano ( raccolta differenziate, etc ).

 

Prof. Massimiliano Noseda

 

Recensione didattica e culturale: tutti diritti del cartone animato 1967 e del live action 2016 "Il libro della giungla" sono di Disney.

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IL LIBRO DELLA GIUNGLA E LO SCAUTISMO

 

Lo scautismo è un movimento non partitico senza distinzione di origine, razza e fede religiosa. Nacque nel 1907 in Inghilterra da un'idea di Sir Robert Baden-Powell, barone di Gilwell, e si propone ancora oggi di educare i giovani a un civismo responsabile mediante lo sviluppo delle proprie attitudini fisiche, morali, sociali e spirituali. Per far ciò utilizzando un metodo attivo che si basa sull’imparare attraverso l’esperienza diretta all’aria aperta e in piccoli gruppi. La parola scout  deriva dall’ambito militare dove sta ad indicare tutti quei mezzi e quelle attività volte a localizzare il nemico. Significa infatti in lingua inglese “esploratore o ricognitore” e fu scelta da Baden-Powell per stimolare nei più piccoli a cavarsela da soli nelle più svariate situazioni. Cardini di questo sistema educativo sono la formazione del carattere, le abilità manuali, la salute associata alla forza fisica e il servizio verso il prossimo. Lo scautismo è oggi diffuso a livello mondiale e conta più di quaranta milioni di iscritti. Per tale ragione è oggi considerato una delle più grandi organizzazioni di educazione non formale.

 

I racconti de “Il libro della giungla” di Rudyard Kipling sono utilizzati come ambientazione dai lupetti, ovvero dalla fascia d'età più giovane del movimento degli scout. Quest'uso venne approvato da Rudyard Kipling dopo una richiesta diretta da parte dello stesso Robert Baden-Powell. Attraverso i vari personaggi della storia, positivi e negativi, vengono incarnati pregi o difetti consentendo così di discutere la "morale per tipi". Per esempio Tabaqui incarna il disordine, la trasandatezza e la viltà, Baloo la saggezza e la spiritualità individuale, Bagheera l'agilità e la forza fisica, Shere Khan la prepotenza, Kaa la bontà d'animo e la cortesia.

 

I pregi dei personaggi positivi sono inoltre riassunti in alcune frasi chiamate parole maestre, tratte dal libro della giungla ed insegnate ai lupetti.

 

Akela: «Buona caccia a tutti coloro che rispettano la legge della giungla»

Baloo: «La giungla è grande, il cucciolo è piccolo, che faccia silenzio e mediti»

Bagheera: «Zampe che non fanno rumore, occhi che vedono nell'oscurità, orecchie che odono il vento nelle tane e zanne taglienti per cacciare.»

Kaa: «Un cuore leale e una lingua cortese ti porteranno lontano nella giungla»

Chil: «Siamo dello stesso sangue, fratellino, tu ed io»

Fratel Bigio: «La mia tana è la tua tana, la mia traccia è la tua traccia, la mia preda è la tua preda, se avrai fame, fratellino»

Raksha: «La forza del lupo è nel branco, la forza del branco è nel lupo»

Hathi: «La legge della giungla è vecchia e vera come il cielo e chi la rispetta vivrà lieto e prospero»

 

ROMOLO E REMO: ALLATTATI DA UNA LUPA COME MOWGLI

 

Nell’immagine la “Lupa Capitolina”, scultura di verosimile epoca medievale, che ricorda la storia dei gemelli Romolo e Remo.

 

Amulio e Numitore erano due fratelli che nell'antico Lazio si contendevano il trono della città di Albalonga, città fondata da Enea, il protagonista dell’Eneide di Virgilio. Cacciato il fratello, Amulio costrinse la nipote Rea Silvia a diventare vestale in modo che, essendole precluso il matrimonio, non avrebbe potuto generare in futuro nuovi rivali aspiranti al trono. Ma la giovane ebbe una relazione amorosa con il dio Marte che portò alla nascita di due gemelli: Romolo e Remo.

 

Ciò scatenò le ire dello zio Amulio che ordinò l’uccisione dei neonati. Ma la guardia incaricata non ebbe il coraggio di commettere tale delitto e decise di nascondere i piccoli in una cesta, affidandoli alla corrente del Tevere, nella speranza che qualcuno potesse trovarli e prendersi cura di loro.

 

Lo stesso giorno, una lupa che era scesa al fiume per abbeverarsi nei pressi del Colle Palatino udì il vagito dei bimbi, li portò a riva, li riscaldò e li sfamò con il suo latte. Di lì a breve poco passò in quei luoghi anche il pastore Faustolo che, senza esitare, lì portò a casa propria allevandoli come suoi.

 

Una volta cresciuti i gemelli vennero a conoscenza delle loro origini e decisero così far ritorno alla città di Albalonga, dove uccisero lo zio Amulio, restituirono il trono al nonno Numitore e liberarono la madre dalla prigionia forzata. In seguito i due decisero di fondare una loro città ma non riuscivano a mettersi d'accordo sul luogo dove farlo: Romolo preferiva il Colle Palatino mentre Remo l'Aventino. Così decisero di affidare il responso degli dei attraverso auspici in quanto essendo gemelli non poteva valere il principio della primogenitura come criterio di decisione. Gli dei stabilirono che la scelta sarebbe toccata a chi avesse visto, in un certo tempo e in uno spazio definito di cielo, il maggior numero di uccelli. Vinse Romolo, che subito iniziò a tracciare con l'aratro il solco sacro che avrebbe delimitato la città. Remo però lo prendeva in giro e lo infastidiva continuamente sul lavoro al punto che Romolo esasperato lo uccise diventando così il primo Re di Roma nell'anno 753 a.C.

 

IL LIBRO DELLA GIUNGLA: SCOPRI I PERSONAGGI

 

Mowgli, il cui nome significa "ranocchietto", è un bambino indiano che si perde nella giungla dove viene cacciato dalla malvagia tigre Shere Khan. Accolto da una famiglia di lupi, verrà aiutato da alcuni animali nel suo percorso di crescita.

 

Tuttavia, riguardo ai personaggi principali ( Baloo, Baghera, Shere Khan, Kaa e Re Luigi ) esistono significative differenze tra il libro, il film d'animazione del 1967 e il remake in live-action del 2016.

 

Per esempio: sapevate che nel libro di Rudyard Kipling la tigre Shere Khan è zoppa ? o che Re Luigi è presente solo nelle versioni Disney ma non nel libro originale ? o ancora che il pitone Kaa è femmina nella versione in live-action del 2016 mentre è maschio nella versione Disney precedente e nel libro ?

 

Clicca qui o sull'immagine di questo box per accedere alla pagina dedicata alla presentazione e all'analisi dei personaggi.

 

 

Recensione didattica e culturale: tutti diritti del cartone animato 1967 e del live action 2016 "Il libro della giungla" sono di Disney.

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